La TDM |
Partenza giovedì 2 giugno di buon’ora (non buonissima – eravamo in pista per le otto e mezza): rotta per Modena che viene raggiunta dopo nemmeno un’ora e che ci vede subito imbottigliati nel raccordo quattro-corsie per Bologna.
Breve tratto in corsia di emergenza e poi, un po’ per celia e un po’ per non morire, imbocchiamo la via Emilia fino a Bologna. Di qui statale n.°65 – Passo della Raticosa – Passo della Futa – Firenze.
Strade mitiche per motociclisti e appassionati millemiglisti. E’ l’unico posto dove ho visto i guard rail per i motociclisti, debitamente verniciati in giallo.
Il tempo non è il massimo (non sono mai riuscito a fare la Futa col sole!), ma ci grazia con solo qualche goccia all’altezza di Monghidoro.
A Greve in Chianti breve sosta per mangiare un boccone (ottime fettuccine con porcini) e per evitare un acquazzone improvviso.
Si riparte sulla superstrada per Siena. Arrivo a destinazione all’Hotel More di Cuna a Monteroni D’Arbia verso le quattro. Confortevole; vecchio casale ottimamente ristrutturato.
Qui troviamo il BMW Motorrad Club di Catania in tour in Toscana – Una quindicina di 1200 GS che occupano tutto il garage e una compagnia di caotici motociclisti.
Il giorno dopo, venerdì, dopo colazione, inforchiamo la moto per un giro nelle crete senesi e dintorni.
Le crete |
Paesaggio fantastico, panorami mozzafiato, paesi che raccontano di storia, civiltà, arte e buon gusto: Asciano (Duomo romanico del 1100), Monteoliveto Maggiore (abazia benedettina e chiostro affrescato da Luca Signorelli e dal Sodoma), Trequanda (magnifico paesino fuori dalle rotte turistiche con meravigliose stradine e cattedrale medievale), Pienza (non ha bisogno di presentazione),
Montalcino.
La sera aperitivo in Piazza del Campo a Siena, piena di suggestione e del colore di contrade sempre vive e pulsanti nel tessuto sociale.
Il tempo promette rovesci ma ci risparmia ancora una volta.
E poi: pappa al pomodoro, crostini toscani, buon chianti e tagliata di chianina
Il sabato si fa rotta su Sant’Antimo, magico luogo dello spirito dove ha girato anche Zeffirelli le scene del suo Fratello Sole Sorella Luna.
Di qui lungo la strada che conduce verso sud a Paganico e poi lungo la provinciale 73 di Roccastrada sino a San Galgano, luogo misterioso nel quale si narrano le vicende del Cavaliere Galgano Guidotti e della leggenda della spada nella roccia tuttora esistente sul posto, dal 1100 circa, custodita in una teca di vetro per proteggerla da tutti quelli che nel corso dei secoli hanno cercato di svellerla dal masso in cui si trova. Si narra che il primo che tentò di sfilarla venne aggredito da lupi feroci che gli mozzarono, con i denti, gli avambracci che ancora oggi si trovano custoditi in un reliquiario nella chiesa dedicata al Santo.
Rientro a Monteroni D’Arbia dopo circa 150 Km di strade di inimmaginabile bellezza e varietà di panorami: dai dolci colli senesi alle foreste fitte di castagni, al panorama pre-marino del Grossetano.
Siena ci accoglie ancora una volta con la festa della Contrada della Giraffa le cui bandiere decorano tutte le vie e la cattedrale di Santa Maria in Provenzano.
Cena da “Guido”, storico ristorante nel centro storico di Siena dove sono passati tutti gli attori, cantanti, sportivi e celebrità che possano venire in mente.
Purtroppo giunge la domenica del rientro che, tuttavia non va sprecata.
La via di casa comprende una deviazione verso Pistoia, la montagna pistoiese ed un tratto di Porrettana per poi deviare verso San Marcello Pistoiese, fino all’Abetone, punto di ritrovo di decine di motociclisti.
Dopo breve sosta si riparte verso Pievepelago, aggirando il monte Cimone, in direzione di Sestola, che lasciamo sulla nostra destra per dirigerci verso Pavullo sul Frignano dove, qualche chilometro prima, ci accoglie una trattoria che si chiama “6 arrivato!” e che, con la tipica cordialità emiliana, ci gratifica con favolosi porcini ai ferri, culatello con gnocco fritto e straccetti ai porcini. Divino.
Ripartiamo verso il “piano”: Fiorano Modenese, Formigine (dove becchiamo un temporale con i fiocchi) Modena e, ultimo tratto, autostrada del Brennero.
Rientro a casa giusto in tempo per evitare una specie di fortunale biblico di acqua e vento che si scatena appena messo piede in casa.
In tutto, in quattro giorni, circa 1200 Km. di strade memorabili, paesaggi splendidi, ottima cucina e, finalmente, la mente libera, anche se per poco.
Un itinerario che consiglio a tutti coloro che, oltre ad andare in moto, godono di ciò che una regione meravigliosa come la Toscana è in grado di offrire.
1 commento:
Che dire....a parte il coinvolgente itinerario , a parte le descrizioni enogastronomiche che fanno venire voglia di partire immediatamente, mi pare che la passione per la moto sia ben documentata : " Partenza giovedì 2 giugno di buon’ora (non buonissima – eravamo in pista per le otto e mezza)" .
Se questa non è voglia d'andare , ditemi voi....
Grazie a Marco per la passione.
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