Chi siamo , cosa facciamo qui e dove andiamo , leggete qui per avere le risposte

In questi anni , uso e scopo del blog sono variati , al variare delle esigenze degli aderenti .
Inizialmente era una semplice bacheca dove postare i vari appuntamenti , poi con il contributo di alcuni , è andato via via arrichendosi di esperienze personali, racconti di viaggi e di improvvise sterzate date alle proprie passioni e alle proprie vite.
Crediamo che così sia diventato più interessante o comunque più partecipato. In ogni caso , per saperne di più sul blog e sul nome che ci siamo scelti, andate a leggervi il primo post del gennaio 2008. Ci potete arrivare comodamente dalla cronologia dei post, sulla colonna di destra.

Rimangono, anzi sono fondamentali, gli appuntamenti dei nostri incontri e le foto su picasa webalbum .

Se volete informazioni, o per brevi comunicazioni, usate il modulo di contatto.
Se invece volete inviare un racconto o un post,oppure una serie di immagini, usate il solito indirizzo che quasi tutti gli aderenti conoscono, vale a dire motosupposta@tiscali.it .

Anche l'aspetto grafico è cambiato , seguendo le esigenze visive di chi scrive . La nuova versione è decisamente più facile da leggere senza occhiali e , ma è una scusa , più semplice da usare con tablet e cellulari.

L'esortazione è sempre la solita : " Dateci dentro "...nel senso di non esitare a scrivere delle vostre esperienze e delle vostre passioni motociclistiche ( ma anche di quelle collaterali ).

Scrivete delle ferie in moto di questo e del secolo passato, di un fine settimana a due ruote o di quello che avreste voluto e non è stato. Scrivete di quanto sia unica la sensazione che questo mezzo arcaico ci regala ad ogni uscita, e di quanto " trasporto " abbiamo per tutto questo.



Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale aisensi della legge n 62 del 7/3/2001.

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sabato 4 giugno 2011

Il ritorno del biker prodigo - Parabola semiseria ricevuta da Davide



  «Un uomo aveva due figli.   Il più giovane disse al padre: Padre, dammi i schei che mi scappa di comprarmi una moto che è una figata! E il padre divise tra loro le sostanze. 

Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un motoraduno facendo un fracasso della maledetta con lo scarico aperto della sua scintillante Harley, e là sperperò le sue sostanze bevendo birra e facendosi pulire la moto coi bikini. 


Quando ebbe speso tutto, si trovò da solo nel parcheggio e senza benza. 
Allora andò in una stazione di sevizio per svendere l’osso e mettersi a lavare le jap della clientela.  Avrebbe voluto strappargli le 4 candele, ma lo tenevano d’occhio. 

Allora rientrò in se stesso e disse: Quanto me la spassavo a casa fin dai tempi del Ciao! Mi laverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho fatto una ca…ta pazzesca a comprare quella moto!  
Non sono più degno di esser chiamato motociclista. Trattami come uno di quelli che vanno sul lago con lo scooter.
Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre vedendolo a pie’ e senza giubbino con le sfranse, commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.

Il figlio gli disse: Padre, stavolta l’ho fatta proprio grossa; non sono più degno di montare in sella.   Ma il padre disse alla colf: Presto, portate qui la tuta Agostini replica e rivestitelo, mettetegli i guanti Dainese e le Alpinestars ai piedi.
Portate qui il CBR e la R1 e partiremo alla volta della Val d’Adige, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato.

E cominciarono a smanettare.  
Il figlio maggiore si trovava nei paraggi e sentì che ce ne stavano dando di gas. Quando fu verso Ceraino, udì la musica dei 4 cilindri rimbombare fra le pareti della Chiusa; Chiamò un paesano e gli domandò chi fossero quei due scalmanati. Il paesano gli rispose: È tornato tuo fratello e il padre gli ha mollato la tua R1, perché ha rinnegato la Harley.

Egli si arrabbiò, e sprezzante del pericolo si mise sulla linea di mezzeria. Il padre, che veniva su come la peperonata, inchiodò di brutto fermandosi per un pelo. 
Ma lui (con le braghe un po’ più gonfie) incalzò il padre: Ecco, io ti seguo da tanti anni e non ti ho mai sorpassato nemmeno sul rettone prima di Peri, e tu non mi hai mai pagato neanche un tagliando.  Ma a questo tuo figlio che ha scialacquato i tuoi averi con le bicilindriche yankee, gli hai dato in mano la mia R1.
Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo (non la tuta di Ago, però…);

Ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello si era rimbambito ed è rinsavito, era perduto ed è stato ritrovato».



Ricevo da Davide , vecchissimo ( o meglio antico )  motociclista . Sapendolo da sempre votato al manubrio basso , anzi al semimanubrio , ed alla cavalleria esuberante , non faccio fatica a credere che questa parabola la viva molto seriamente e abbia voluto condividerla con noi per evitare che qualcuno dei motosuppostisti possa finire per assomigliare al " collega " della foto sotto il titolo ( grazie a www.persbaglio.ilcannocchiale.it. ).

2 commenti:

Anonimo ha detto...

darei a Davide lo scettro di "profeta della moto"
grande!!
BB
(Beppe BMW)

Luke Inazuma ha detto...

Scompisciato... Grazie della lettura